30 marzo 2009

Cappellano di bordo

Ahimè, la multinazionale per cui faccio il venditore pare si sia appassionata agli incentive travel in crociera: la seconda in tre anni!
Cappella e cappellano saranno stati certamente presenti anche l'altra volta. Ma sulla Costa Atlantica, nave così Felliniana che i ponti prendono nome dai film del regista riminese, le lucette "Las Vegas" e la croce "Justice" hanno reso la cosa molto più evidente.
Non ho avuto modo di conoscerlo, e me ne pento, ma vi assicuro che davanti a questa splendida immagine del cappellano in giacca da marinaio, presente sul pannello dell'equipaggio, mi ci sono soffermato, non proprio in religioso silenzio, tutti i giorni.

21 marzo 2009

AC/DC - Forum, Milano 19/03/09

Sarà merito di Jack Black in "School of Rock" o di quell'immortale logo con saetta. Sarà la semplicità del loro immaginario o l'immediatezza del suono. Sarà per il leggendario Angus Young o per la somma di tutte queste ragioni: gli AC/DC (Est. 1973, come riportato sulle t-shirt da adulto che il merchandising offriva a fianco di quelle taglia 8/10 anni) sono sicuramente il gruppo più transgenerazionale della storia del Rock.
Non capisco nulla di calcio, ma credo per loro valga il meccanismo che porta i padri allo stadio con i propri figli per tifare la stessa squadra. Non c'è nulla da insegnare o da trasmettere, in quel momento c'è solo da condividere. Gli AC/DC, davanti ad un pubblico che comprendeva, in realtà, non due ma quasi tre generazioni, ieri sera sono stati proprio questo. Quadrati perfetti, spettacolari (Angus è incredibile), identici e mostruosamente rumorosi. Indimenticabili.

le foto

Rock'n'roll Train / Hell Ain't a Bad Place toBbe / Back in Black / Big Jack / Dirty Deeds / Shot Down in Flames / Thunderstruck / Black Ice / The Jack / Hell's Bells / Shoot to Thrill / War Machine / Anything Goes / You Shook Me All Night Long / TNT / Whole Lotta Rosie / Let there be Rock /// Highway to Hell / For Those About to Rock

Ci vediamo tra una settimana. State bene.

17 marzo 2009

The Horrors return

Con un singolo (Sea Within A Sea) prodotto da Geoff Barrow dei Portishead e un video diretto da Douglas Hart dei Jesus & Mary Chain. Molto bene. Date un'occhiata.

Peter Doherty - Grace/Wastelands

La maggior parte di queste canzoncine dovevano essere lasciate là dove avevano un senso: nei tanti "bootleg" dei Libertines disponibili in rete. Su disco, nonostante la produzione di Stephen Street e l'impercettibile presenza di Graham Coxon, escludendo The Last Of The English Roses e Broken Love Story, denunciano tutta la loro inadeguatezza all'essere conservate. Il contratto discografico prevedeva un album solista, ora Pete (senza r) può finalmente cominciare a pensare a quello dei Libertines.

5/10

16 marzo 2009

Falling Down (Monstrous Psychedelic Bubble Mix)

All'inizio le B-sides degli Oasis, come per gli Smiths, rischiavano di essere addirittura migliori dei lati A. Poi anche loro hanno iniziato con gli inutili remix; che tanto ormai i singoli chi li avrebbe più comperati?
Stavolta però Falling Down nella versione A Monstrous Psychedelic Bubble di Amorphous Androgynous non è male e dura 22 minuti.

12 marzo 2009

Howling Bells - Radio Wars

Alcuni splendidi episodi del disco di debutto ricordavano PJ Harvey, altri lasciavano addirittura sperare in dei nuovi Mazzy Star.
Qui, imprevedibilmente, gli australiani scelgono i Pretenders, ma si rivelano solo dei Garbage.

4/10

Afterhours presentano Il Paese è Reale

Non si capisce perchè il Festival di Sanremo non sarebbe potuto essere davvero queste 19 canzoni.
Gli Afterhours probabilmente non avrebbero vinto comunque. Forse Paolo Benvegnù, o magari Dente. Ma sarebbe stato bellissimo.
Procuratevelo.

8/10

11 marzo 2009

Già

"People would love it if one of us hanged ourselves..."

Quei tenebrosi degli White Lies su NME di un paio di settimane fa.

10 marzo 2009

The Wrestler

Sono certo che Kurt Cobain lo avrebbe amato moltissimo, colonna sonora compresa.
Far fare a (Bang Your Head) Metal Health dei Quiet Riot da brano portante è una scelta perfetta, per valore e significato: Kevin DuBrow è stato un Rourke a cui è andata peggio. Poi ci sono i Cinderella, i Ratt (Round And Round), gli Accept (Balls To The Wall), gli Scorpions (Animal Magnetism)... sino a quella Sweet Child O' Mine che mai una produzione così low budget si sarebbe potuta permettere se Axl non avesse capito.
Solo un poster sfuocato dei Vampire Weekend, nella casa della figlia di Randy, per consolare coloro che faticheranno a comprendere il fascino decadente di tali melodie.
Un Mickey Rourke straordinario; un film che sarebbe stato possibile al miglior Van Sant, quello che non sa far vincere gli Oscar ai propri attori protagonisti.

9 marzo 2009

Joy Division

"Control" è un film con belle immagini in bianco e nero sulla storia di una moglie tradita dall'amato marito suicida.
"Joy Division" è invece un documento indispensabile sulla storia dei Joy Division.
Montato con la consulenza di Jon Savage; narrato dalla band e dalle voci di coloro che vi parteciparono (amante di Ian Curtis compresa).
Le immagini della città di Manchester sono fantastiche.

6 marzo 2009

U2 - No Line On The Horizon

Non siate frettolosi, ascoltate davanti ad un impianto stereo e lasciate alla raffinatissima produzione (Eno/Lanois/Lillywhite) il tempo di rivelarsi. La splendida Magnificent è più U2 di Who’s Gonna Ride Your Wild Horses. The Edge vola altissimo per tutto il disco. Negli ultimi minuti di Moment Of Surrender pare Gilmour, in Stand Up Comedy (una Discoteque versione Rock) è il Noel Gallegher di Fucking In The Bushes. Breathe, loro personale intepretazione dell'Hard Rock, è la prova di una band nuovamente affiatatissima; con un Bono (Cedars Of Lebanon) che riacquisisce il proprio diritto/dovere di continuare a tirarsela. Non funziona solamente I’ll Go Crazy, If I Don't Go Crazy Tonight e dispiacciono quegli Oh, Oh, qua e là, volti ad accontentare i fans dei loro fiacchi discepoli (sapete di chi parlo). "No Line On The Horizon" rimane il miglior disco degli U2 da tanto, tantissimo tempo.

8/10

5 marzo 2009

Onanmovies

E' morto Salvaore Samperi. Qui, da nato nel 1970, gli si deve moltissimo.

The Reader

Pazienza per quelle brutte scene della vasca. Poi arrivano le audiocassette. Kate Winslet è bravissima. La storia è forte e complessa (mai visto trattare con rispetto un Olocausto in cui una sopravvissuta possa essere antipatica e una carceriera sensibile?). C'è anche il grande Bruno Ganz. L'unico buon film con statuetta importante visto sinora.

4 marzo 2009

Zu - Carboniferous

Circa tre mesi fa, folgorato da una loro performance, appena arrivato a casa ho iniziato a scaricare materiale dalla sterminata discografia del trio romano. Nonostante promettentissimi titoli quali Tom Araya Is Our Elvis non sono riuscito a trovare nulla che riproducesse il noise che avevo sentito. Tutto troppo jazz, troppo arty e troppo poco metal. Dov'era quell'assalto frontale brutalmente matematico? Quella lacerazione metallica? Quel sax cosi thrash?
Ora ho capito: all'Interzona stavano testando "Carboniferous".
Sul palco non c'era Mike Patton, che qui invece compare in un paio di brani (l'etichetta per cui il disco è inciso è sua): forse l'unica nota stonata di un lavoro fantastico.

9/10

3 marzo 2009

Milk

Si, bravo Sean Penn: Oscar come miglior attore protagonista del non-film dell'anno.
Noia piatta.
Con tutti i suoi difetti, ridateci Oliver Stone quando si tratta di questo genere di cose.

Durerà più la Cina o gli Oasis?

Qualcuno davvero ha pensato che Noel si ricordasse di sta cosa di nome Free Tibet? Dell'anno di "Be Here Now" poi.

2 marzo 2009

Franz Ferdinand - Blood (Tonight Dub Versions)

Quando diedi a "Tonight: Franz Ferdinand" quel generoso 7/10 confidavo il secondo cd dub (allegato alla limited edition che doveva ancora arrivarmi) sarebbe andato nella direzione di Lucid Dreams. Che altro senso avrebbe avuto? Ora che ho ascoltato "Blood", nella completa inutilità dei remix di tale Mr. Dan (Carey?), vorrei rettificare con un complessivo e comunque affettuosamente sin troppo generoso:

6/10

1 marzo 2009

Patetico?

Qualcuno lo avrà anche definito così, ma "Invaders Must Die" dei Prodigy ha venduto 100.000 copie il giorno della sua uscita e sta al n.1 della chart UK.